Le scoliosi

La parola “scoliosi” deriva dal greco “skolíōsis”, che vuol dire incurvamento (“skoliós” significa “storto”) ed il suo primo utilizzo viene attribuito a Galeno di Pergamo, medico greco del II secolo, per parlare di deviazioni patologiche della colonna vertebrale.

La prima grande distinzione da fare quando si parla di scoliosi è fra scoliosi vera e propria e pseudo-scoliosi o atteggiamento scoliotico.

Nell’atteggiamento scoliotico o pseudo-scoliosi, è presente soltanto l’inclinazione laterale della colonna. Non c’è rotazione vertebrale associata all’inclinazione e il gibbo è assente. In posizione supina l’inclinazione è completamente riducibile, ovvero scompare.

L’atteggiamento scoliotico può essere dovuto ad abitudini posturali scorrette (che possono essere ricollegate ad esempio ad una carenza della muscolatura, ad una risposta antalgica a problematiche viscerali o dell’apparato locomotore, a disturbi fasciali,  ..). In alcuni casi la causa sottostante è una differenza di lunghezza tra gli arti inferiori. La particolarità di queste pseudo-scoliosi è che non appena viene risolta la causa, la pseudo-scoliosi scompare.

L’atteggiamento scoliotico non comporta deformazione dei corpi vertebrali.

Il quadro cambia completamente quando si tratta di scoliosi vere e proprie. La definizione comunemente adottata ci dice che: 

“la scoliosi è una deformazione della Colonna nei tre piani dello spazio con una angolazione maggiore di 10° sul piano frontale[1]Terminology Committee of the Scoliosis Research Society. A glossary of terms. Spine1976;1:57-8.”. 

Le scoliosi, a differenza dell’atteggiamento scoliotico, presentano, associata all’inclinazione laterale della colonna, anche la rotazione vertebrale che, a livello dorsale, comporta la comparsa del gibbo. Le vertebre dorsali, infatti, si articolano con la gabbia toracica. Nel momento in cui un gruppo di vertebre va incontro a rotazione, porta con sé anche le coste ad esso collegate disarmonizzando così anche la coerenza della struttura della gabbia toracica. Il corpo vertebrale delle vertebre coinvolte ruota verso il lato opposto rispetto all’inclinazione: se la colonna, come nell’esempio riportato nell’immagine, è inclinata a sinistra (concavità sinistra), il corpo vertebrale ruota a destra. Il processo spinoso delle vertebre si sposta verso il lato concavo. Il gibbo si forma nel lato convesso.

Le deviazioni della colonna, nelle scoliosi, permangono anche in posizione supina. Questo tipo di scoliosi comporta modificazioni strutturali a livello osseo (principalmente di vertebre e coste) ma anche a livello dei tessuti molli come strutture fasciali, legamentose e muscolari.

CLASSIFICAZIONE DELLE SCOLIOSI

Le scoliosi vengono classificate, in base all’eziologia, in tre diverse macrocategorie[2]Coillard, Christine, Alin B. Circo, and Charles H. Rivard. “SpineCor treatment for Juvenile Idiopathic Scoliosis: SOSORT award 2010 winner.” Scoliosis 5.1 2010: 1-7.:

·       CONGENITE (associate ad una anormale formazione delle vertebre)

·       SINDROMICHE (associate a problemi a livello dei sistemi neuromuscolare, osseo o dei tessuti connettivi.). Possono essere suddivise in due macrocategorie:

o   Scoliosi neuromuscolari. Sono causate dall’insufficienza degli stabilizzatori attivi (muscolari) della colonna vertebrale. Le principali patologie che sono all’origine di questa tipologia di scoliosi sono le paralisi cerebrali, l’atrofia muscolare spinale, la spina bifida, le distrofie muscolari, le lesioni del midollo spinale.

o   Scoliosi mesenchimali. Sono dovute ad una insufficienza degli stabilizzatori passivi della colonna vertebrale. Le principali patologie che possono dare origine alle scoliosi mesenchimali sono la sindrome di Marfan, la mucopolisaccaridosi, l’osteogenesi imperfetta.

·       IDIOPATICHE (ad eziopatogenesi sconosciuta). Le scoliosi idiopatiche a loro volta vengono classificate in base all’età[3] Altaf, Farhaan, et al. “Adolescent idiopathic scoliosis.” Bmj 346 2013.:

o   Infantili: 0-3 anni. Hanno una prevalenza dell’1% e costituiscono il 10% delle scoliosi pediatriche[4]Konieczny, Markus Rafael, Hüsseyin Senyurt, and Rüdiger Krauspe. “Epidemiology of adolescent idiopathic scoliosis.” Journal of children’s orthopaedics 7.1 2013: 3-9.v. Dagli anni ’80 le scoliosi infantili sono diminuite sensibilmente ed è stato ipotizzato che possa dipendere dal fatto che proprio in questi anni si è iniziato a raccomandare di adottare la posizione prona per i neonati durante il sonno. Più della metà delle scoliosi infantili vanno incontro a regressione spontanea. Purtroppo, ci sono alcuni casi in cui invece si osserva una rapida progressione della curva ed è necessario l’utilizzo del corsetto e a volte l’intervento chirurgico.

o   Giovanili: 4-10 anni. Rappresentano il 10 -15 % delle scoliosi idiopatiche in età pediatrica. Le scoliosi che insorgono in questo range di età in genere tendono a progredire ma rispondono bene al trattamento conservativo con il corsetto[5]Konieczny, Markus Rafael, Hüsseyin Senyurt, and Rüdiger Krauspe. “Epidemiology of adolescent idiopathic scoliosis.” Journal of children’s orthopaedics 7.1 2013: 3-9..

o   Adolescenziali (AIS): 11 – 18 anni. Costituiscono circa il 90% delle scoliosi in età pediatrica.

o   Scoliosi dell’età adulta. Ha una prevalenza maggiore dell’8% negli adulti con più di 25 anni. Nella popolazione con più di 60 anni questa percentuale arriva al 68 %, a causa di modificazioni degenerative della colonna dovute all’età.  

Le scoliosi sindromiche e congenite[6]Negrini, Stefano, et al. “2016 SOSORT guidelines: orthopaedic and rehabilitation treatment of idiopathic scoliosis during growth.” Scoliosis and spinal disorders 13.1 2018: 1-48. costituiscono circa il 20 %delle scoliosi strutturali. Vengono anche definite scoliosi secondarie, perché insorgono a seguito e come conseguenza di una patologia nota. Il termine “secondarie” è quindi collegato all’identificazione di un preciso meccanismo causa-effetto, dove la patologia primaria è la causa e la patologia secondaria è l’effetto di questa.

Le scoliosi idiopatiche[7]Negrini, Stefano, et al. “2016 SOSORT guidelines: orthopaedic and rehabilitation treatment of idiopathic scoliosis during growth.” Scoliosis and spinal disorders 13.1 2018: 1-48.costituiscono il restante 80% delle scoliosi. Rispetto alle possibili eziologie sono state fatte molte ipotesi. Alcuni studi sembrano aver individuato una correlazione con fattori genetici[8]Machida, Masafumi, Stuart L. Weinstein, and Jean Dubousset, eds. Pathogenesis of idiopathic scoliosis. Springer, 2018.collegati alla struttura dei tessuti connettivi, ai recettori degli estrogeni, alla melatonina, al metabolismo osseo, alla pubertà. Il legame tra la scoliosi idiopatica e la genetica sarebbe quindi di un modello poligenico complesso e di conseguenza anche l’ereditarietà di questa patologia, per forza di cose, non è riconducibile a meccanismi semplici. La maggior parte degli studi scientifici sulle scoliosi idiopatiche viene effettuato su quelle adolescenziali (AIS). Da uno di questi studi è emerso che il 97 % dei pazienti affetti da AIS ha legami di parentela con persone affette da scoliosi idiopatica[9]Ogilvie, James W., et al. “The search for idiopathic scoliosis genes.” Spine 31.6 2006: 679-681..

L’osteopenia[10]Cheung, Catherine Siu King, et al. “Generalized osteopenia in adolescent idiopathic scoliosis–association with abnormal pubertal growth, bone turnover, and calcium intake?.” Spine 31.3 … Continue reading è stata riscontrata in circa il 38 % delle pazienti con AIS (scoliosi idiopatica adolescenziale) di sesso femminile, e sembrerebbe essere un importante elemento prognostico per il grado di progressione della/delle curve[11]Cheng, J. C. Y., et al. “Generalized low areal and volumetric bone mineral density in adolescent idiopathic scoliosis.” Journal of Bone and Mineral Research 15.8 2000: 1587-1595.. Alcuni studi sembrano inoltre aver riscontrato, in questa tipologia di pazienti, bassi livelli di vitamina D[12]Balioglu, Mehmet B., et al. “Vitamin-D measurement in patients with adolescent idiopathic scoliosis.” Journal of Pediatric Orthopaedics B 26.1 2017: 48-52. notoriamente collegati con osteopenia ed osteoporosi) correlati con l’ampiezza dell’angolo di Cobb.

L’angolo di Cobb è il metodo più utilizzato per la misurazione delle curve scoliotiche. La misurazione viene effettuata su una radiografia del paziente sul piano frontale (antero-posteriore). Occorre individuare le due vertebre ai due estremi della curva, che presentano la maggiore inclinazione rispetto alla linea di riferimento verticale, perpendicolare al piano di appoggio.  A questo punto si traccia una linea dal lato superiore della vertebra superiore identificata ed un’altra dal lato inferiore della vertebra inferiore. L’angolo formato dall’incrocio di queste due linee è l’angolo di Cobb.

L’emergere delle scoliosi è determinato anche da fattori biomeccanici[13]Machida, Masafumi, Stuart L. Weinstein, and Jean Dubousset, eds. Pathogenesis of idiopathic scoliosis. Springer, 2018.Tra questi il più rilevante è l’effetto prodotto della differente distribuzione del carico a livello delle singole vertebre. Le sollecitazioni asimmetriche che agiscono su una colonna vertebrale con scoliosi in età evolutiva, infatti, determinano un accrescimento vertebrale asimmetrico. Questo fenomeno è spiegato dal principio di Hueter-Volkmann, secondo il quale nelle aree delle strutture ossee su cui si verifica un aumento del carico la crescita ossea rallenta mentre nelle aree in cui il carico si riduce l’accrescimento osseo accelera.  A livello vertebrale l’asimmetrica distribuzione di carico determina un incuneamento delle vertebre sul piano frontale.

Per quel che riguarda l’aspetto epidemiologico, le AIS colpiscono 1-3% della popolazione nella fascia a rischio tra i 10 e i 16 anni di età[14]Weinstein, Stuart L., et al. “Adolescent idiopathic scoliosis.” The lancet 371.9623 2008: 1527-1537.. Queste percentuali in letteratura in genere fanno riferimento a curve con angolo di Cobb maggiore di 10°. Dai dati rilevati ad oggi sembra emergere che l’incidenza vari in base alla latitudine[15]Negrini, Stefano, et al. “2016 SOSORT guidelines: orthopaedic and rehabilitation treatment of idiopathic scoliosis during growth.” Scoliosis and spinal disorders 13.1 2018: 1-48..

Il rapporto femmine/maschi varia in un range da 1,5:1 a 3:1 e aumenta sostanzialmente con l’aumentare dell’età[16]Konieczny, Markus Rafael, Hüsseyin Senyurt, and Rüdiger Krauspe. “Epidemiology of adolescent idiopathic scoliosis.” Journal of children’s orthopaedics 7.1 2013: 3-9.. In particolare, la prevalenza di curve con angoli di Cobb più elevati è sostanzialmente maggiore nelle ragazze rispetto ai ragazzi: il rapporto femmine/maschi passa da 1,4:1 nelle curve da 10 a 20 per arrivare fino a 7,2:1 nelle curve > 40°.

Soltanto 1-3% dei pazienti diagnosticati necessita un intervento di tipo chirurgico[17]Konieczny, Markus Rafael, Hüsseyin Senyurt, and Rüdiger Krauspe. “Epidemiology of adolescent idiopathic scoliosis.” Journal of children’s orthopaedics 7.1 2013: 3-9..


TRATTAMENTO FISIOTERAPICO DELLE SCOLIOSI: EVIDENZE SCIENTIFICHE 

Dalla letteratura scientifica attuale si evince che: “… sono preferibili interventi conservativi che aiutino a stabilizzare la curvatura della colonna vertebrale e a migliorare l’estetica. Il corsetto è stato tradizionalmente il pilastro del trattamento, ma prove crescenti suggeriscono che la fisioterapia PSSE ( esercizio fisioterapico specifico per la scoliosi) consente una gestione efficace della SCOLIOSI IDIOPATICA ADOLESCENZIALE[18]Seleviciene, Vaiva, et al. “Physiotherapeutic Scoliosis-Specific Exercise Methodologies Used for Conservative Treatment of Adolescent Idiopathic Scoliosis, and Their Effectiveness: An Extended … Continue reading”.   

Le evidenze scientifiche indicano che “la FISIOTERAPIA PSSE aiuta a stabilizzare le deformazioni della colonna e migliora la qualità della vita dei  pazienti[19]Seleviciene, Vaiva, et al. “Physiotherapeutic Scoliosis-Specific Exercise Methodologies Used for Conservative Treatment of Adolescent Idiopathic Scoliosis, and Their Effectiveness: An Extended … Continue reading”. inoltre, l’impiego della PSSE si è rivelato efficace nel ridurre le prescrizioni del corsetto[20]Negrini, Stefano, et al. “Exercises reduce the progression rate of adolescent idiopathic scoliosis: results of a comprehensive systematic review of the literature.” Disability and … Continue reading

Le linee guida SOSORT per il trattamento delle scoliosi apprendiamo che: “È stato riscontrato che i PSSE migliorano:

  • la postura, riducendo l’asimmetria della colonna e lo squilibrio muscolare che deriva da questa asimmetria 
  • l’angolo di Cobb 
  • l’angolo di rotazione del tronco 
  • il dolore 
  • la qualità della vita
  • Nei casi più gravi di scoliosi toracica, è stato dimostrato che migliora anche la funzione respiratoria[21]Konieczny, Markus Rafael, Hüsseyin Senyurt, and Rüdiger Krauspe. “Epidemiology of adolescent idiopathic scoliosis.” Journal of children’s orthopaedics 7.1 2013: 3-9.”.

 

Note

Note
1 Terminology Committee of the Scoliosis Research Society. A glossary of terms. Spine1976;1:57-8.
2 Coillard, Christine, Alin B. Circo, and Charles H. Rivard. “SpineCor treatment for Juvenile Idiopathic Scoliosis: SOSORT award 2010 winner.” Scoliosis 5.1 2010: 1-7.
3  Altaf, Farhaan, et al. “Adolescent idiopathic scoliosis.” Bmj 346 2013.
4 Konieczny, Markus Rafael, Hüsseyin Senyurt, and Rüdiger Krauspe. “Epidemiology of adolescent idiopathic scoliosis.” Journal of children’s orthopaedics 7.1 2013: 3-9.v
5, 16, 17, 21 Konieczny, Markus Rafael, Hüsseyin Senyurt, and Rüdiger Krauspe. “Epidemiology of adolescent idiopathic scoliosis.” Journal of children’s orthopaedics 7.1 2013: 3-9.
6, 7, 15 Negrini, Stefano, et al. “2016 SOSORT guidelines: orthopaedic and rehabilitation treatment of idiopathic scoliosis during growth.” Scoliosis and spinal disorders 13.1 2018: 1-48.
8, 13 Machida, Masafumi, Stuart L. Weinstein, and Jean Dubousset, eds. Pathogenesis of idiopathic scoliosis. Springer, 2018.
9 Ogilvie, James W., et al. “The search for idiopathic scoliosis genes.” Spine 31.6 2006: 679-681.
10 Cheung, Catherine Siu King, et al. “Generalized osteopenia in adolescent idiopathic scoliosis–association with abnormal pubertal growth, bone turnover, and calcium intake?.” Spine 31.3 2006: 330-338.
11 Cheng, J. C. Y., et al. “Generalized low areal and volumetric bone mineral density in adolescent idiopathic scoliosis.” Journal of Bone and Mineral Research 15.8 2000: 1587-1595.
12 Balioglu, Mehmet B., et al. “Vitamin-D measurement in patients with adolescent idiopathic scoliosis.” Journal of Pediatric Orthopaedics B 26.1 2017: 48-52.
14 Weinstein, Stuart L., et al. “Adolescent idiopathic scoliosis.” The lancet 371.9623 2008: 1527-1537.
18 Seleviciene, Vaiva, et al. “Physiotherapeutic Scoliosis-Specific Exercise Methodologies Used for Conservative Treatment of Adolescent Idiopathic Scoliosis, and Their Effectiveness: An Extended Literature Review of Current Research and Practice.” International journal of environmental research and public health 19.15 2022: 9240.
19 Seleviciene, Vaiva, et al. “Physiotherapeutic Scoliosis-Specific Exercise Methodologies Used for Conservative Treatment of Adolescent Idiopathic Scoliosis, and Their Effectiveness: An Extended Literature Review of Current Research and Practice.” International journal of environmental research and public health 19.15 2022: 9240.
20 Negrini, Stefano, et al. “Exercises reduce the progression rate of adolescent idiopathic scoliosis: results of a comprehensive systematic review of the literature.” Disability and rehabilitation 30.10 2008: 772-785.